Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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I docenti non vaccinati, secondo il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dal 1° aprile potranno tornare a scuola ma verranno adibiti ad altre mansioni che non siano l’insegnamento e che non prevedano contatto con gli alunni. Sarà molto difficile stabilire nelle scuole quali siano le mansioni non a contatto con i ragazzi. Sappiamo che in Trentino sono circa 170 gli insegnanti non vaccinati che faranno rientro a scuola, mentre a livello nazionale sono circa 3.800. Per i Presidi si tratta di una situazione surreale perché risulta impossibile individuare locali dove gli studenti non saranno presenti, permettendo distanziamenti adeguati in tutti i locali: aula magna, laboratori, biblioteche, luogo di studio individuale. Ciò rende evidente il fatto che verranno penalizzati tutti quei docenti che hanno seguito la norma e si sono vaccinati, mentre si premia con il reinserimento al “non lavoro” una minoranza di docenti che a questo punto sarebbe opportuno stessero a casa pagati, evitando così il problema della condivisione degli spazi. Il messaggio che passa è dunque quello che chi non ha rispettato le regole alla fine l’ha avuta vinta perché può rientrare a scuola con mansioni sostanzialmente inesistenti, pagato con i fondi destinati al contratto di tutti i docenti. Interrogo il Presidente della Provincia per sapere come si intenda gestire la commistione fra insegnanti vaccinati e non vaccinati (possibili conflitti interni e divisioni tra il personale) e la relazione di questi ultimi con gli alunni/alunne.
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LUCIA COPPOLA |
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